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Chi è senza PEC scagli la prima pietra

Chi è senza PEC scagli la prima pietra

C’era un tempo in cui le nuove generazioni si chiedevano cosa fossero le raccomandate con ricevuta di ritorno.

C’era un tempo in cui le vecchie generazioni si chiedevano cosa fossero le email.

C’è un tempo, oggi, in cui entrambi si chiedono “Ma che cavolo è sta PEC?”!

Come sempre partiamo con un bel copia/incolla da Wikipedia, che cito:

La posta elettronica certificata o PEC è un tipo particolare di posta elettronica utilizzato in alcuni Stati del mondo che permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore legale di una tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento, garantendo così la prova dell’invio e della consegna

Ovviamente non è solo questo, è anche una sorta di indirizzo di recapito digitale per ricevere avvisi dalla PA. Ha valore legale, infatti la PEC certifica l’invio, l’integrità e l’avvenuta consegna del messaggio. Per avere valore legale però, entrambi gli indirizzi di posta che si scambiano una comunicazione o un documento devono essere degli indirizzi PEC. Si possono inviare contratti, ordini di vendita, fatture, ecc. anche tra privati.

Utilizzare la PEC è facile come utilizzare qualsiasi indirizzo email.

Per crearla basta attivare un abbonamento a pagamento, inviare i propri documenti di identità e configurare il proprio account. Il costo dell’abbonamento varia a seconda dello spazio di archiviazione richiesto (considerate che non invierete una PEC al giorno), mediamente costa circa 5 euro l’anno ma ci sono anche alcuni servizi gratuiti.

A questo che aspettate, correte numerosi a richiedere la vostra PEC così l’Agenzia delle Entrate saprà dove inviarvi la vostra prossima multa!

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