Diritti

Cognome dei figli | Facciamo chiarezza

Cognome dei figli | Facciamo chiarezza

Come sempre accade in questi casi, da quando la Corte Costituzionale si è espressa mercoledì 27 aprile 2022 sul cognome da dare ai figli, ci siamo divisi tra quellƏ che “Ma sono questi i problemi dell’Italia?”, quellƏ che “Guai a chi tocca il patriarcato!” e quellƏ che “Finalmente padre e madre giocano alla pari” [ndr. personalmente io, da padre, faccio parte dell’ultima, mi sembra la cosa più normale del mondo].

Ma torniamo indietro e facciamo il punto della situazione.

Da dove nasce la sentenza

Questa parte della storia ha avuto inizio da una coppia di genitori lucani che avevano avuto due figli prima di essersi sposati. Quando una coppia ha dei figli fuori dal matrimonio può scegliere quale cognome dargli e in questo caso la coppia aveva optato per il cognome della madre. Dopo il secondo figlio si sono sposati ed hanno avuto un terzo figlio, al quale si sono visti negati la volontà di dargli lo stesso cognome degli altri due fratelli, cioè quello della madre. Nel matrimonio, infatti, vale la regola del cognome obbligatorio del padre. A quel punto la coppia ha perorato la propria causa fino ad arrivare alla Consulta.

In Italia, dal 2017, è possibile assegnare entrambi i cognomi dei genitori ai propri figli, con l’obbligo che il primo cognome resti comunque quello del padre.

Cosa dice la sentenza

La sentenza non è ancora stata depositata, lo sarà nelle prossime settimane, come comunicato tramite comunicato stampa dalla stessa Corte Costituzionale.

Quello che sappiamo per certo e che è riportato nel comunicato del 27 aprile è che:

  • viene reso illegittimo l’automatismo della scelta del cognome del padre
  • viene data la possibilità alla coppia di poter scegliere se dare al figlio solo il cognome della madre, solo il cognome del padre o il cognome di entrambi i genitori; in quest’ultimo caso saranno i genitori a decidere se verrà prima quello della madre o del padre; se non troveranno un accordo la decisione spetterà ad un giudice in base alle norme dell’ordinamento giuridico (quindi in base alle leggi che dovrà fare il Parlamento);
  • la scelta del cognome vale per tutti i figli, indistintamente che siano nati da genitori già sposati, non sposati o che siano figli adottivi.

Cosa non dice la sentenza = Cosa dovrà [speriamo] decidere il Parlamento

Quello che non sappiamo è cosa accadrà quando in futuro una coppia, entrambi o solo uno dei due genitori con doppio cognome, dovranno decidere il cognome del figlio. In quel caso la Corte Costituzionale sollecita il Parlamento affinché normi i futuri casi con una legge.

Dalle parole della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, un’opzione potrebbe essere quella di far decadere, di comune accordo, uno dei due cognomi nel momento in cui dovranno decidere quello per il figlio.

Un altro aspetto da chiarire è quello se eventuali fratelli e sorelle dovranno mantenere lo stesso o gli stessi cognomi scelti per il primo figlio. Un ulteriore aspetto è quello dell’applicazione retroattiva della sentenza, cioè se sarà possibile cambiare cognome a figli che in passato hanno preso obbligatoriamente quello del padre.

Ce la faranno? Non si sa, ma per ora si è mossa, come ormai troppo spesso accade, la Corte Costituzionale.

Per approfondire sulle ragioni che hanno spinto la Consulta ad applicare la sentenza dopo la segnalazione partita a novembre 2021 dai due genitori di Potenza, in Basilicata, vi lasciamo il link al comunicato stampa.

Tutto qui. Il resto sono solo chiacchiere, inutili polemiche e paura che l’era del patriarcato possa finire, dando alle madri e alle donne né più né meno che gli stessi diritti dei padri e degli uomini. Paura? Beh sì, infondo “i problemi dell’Italia sono altri“. Questo, intanto, lo abbiamo appena risolto e relegato al passato. E ci voleva Giuliano Amato…

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