Il nazifascismo a fumetti | Enzo Biagi il fascismo nella dimensione reale
Il nazifascismo a fumetti | Enzo Biagi il fascismo nella dimensione reale
Questa volta non scrivo di super eroi che combattono contro i nazisti o personaggi di una serie che hanno a che fare con teorie esoteriche legate a quell’ideologia. Neanche ucronie storiche legate a possibili scelte di Mussolini, tanto per citare o fare esempi, ma parliamo dei fatti storici legati al fascismo come li ha narrati un cronista di eccezione del XX secolo: Enzo Biagi.
La Storia d’Italia a fumetti
Nella sua celeberrima opera La storia d’Italia a fumetti il volume numero 12 della serie, coadiuvato dai disegnatori Alarico Gattia e Giacinto Gaudenzi uscito nel 1988, ci proietta in un fumetto che offre un servizio educativo e pubblico. L’opera in questione è indirizzata ad un pubblico giovane, per incuriosirlo e dargli basi storiche su come si svolsero i fatti storici durante quel periodo. Troviamo un’introduzione scritta sul primo dopoguerra, dopodiché troviamo i disegni illustrativi e fotografici di Gattia i quali ci introducono sulla figura del futuro duce.
Le illustrazioni di Gattia
Qui troviamo immagini della marcia su Roma, con Mussolini che arrivò davanti al re dopo un viaggio in un comodo vagone letto, delle violenze e personaggi dell’opposizione come Piero Gobetti o Antonio Gramsci, con tanto di frasi violente e attacchi a volte dimenticati o non tanto conosciuti. Oppure volutamente dimenticati come l’agguato a don Giovanni Minzoni che cadde sotto i colpi di una squadraccia. Ci parla del delitto Matteotti inserendo in una didascalia un canto popolare dell’epico ispirato al delitto per ricordarci il clima che vivevano gli uomini del tempo, fino a far vedere le limitazioni imposte alla stampa nel 1925. Ci fa vedere anche fino a che punto un regime veicola le notizie, come ad esempio “non pubblicare immagini del pugile Carnera a terra”.
Secondo capitolo
Il secondo capitolo ci mostra come in un caleidoscopio i fatti dell’epoca, come le innovazioni tecnologiche, di costume e musicali, facendo vedere i miti dell’epoca del cinema, l’entusiasmo per la trasvolata transatlantica di Balbo, la guerra di Etiopia e Spagna, le teorie di Einstein, gli esperimenti di Marconi. Poi subentrano i disegni di Gaudenzi più espressivi, sanguigni e cupi che ci illustrano i combattimenti che portano alla tragedia finale ricordando bombardamenti, battaglie e rielaborazioni di caricature dell’epoca sui rincari di prezzi e sul mercato nero fino al “tragico” epilogo di Mussolini.
L’autore
Enzo Biagi ricordiamo che è stato testimone del suo tempo e ha vissuto la storicità dei fatti. Infatti ha aderito alla resistenza rendendosi utile come staffetta (era gracile e fragile di salute) e nella redazione del giornale Il patriota per informare la popolazione sull’andamento della guerra (fonte Wikipedia) facendone un giornalista geopolitico ante litteram.
Considerazioni finali
Un’opera da rileggere per ricordare come nel XX secolo ci affidavamo con umiltà a fonti autorevoli per comprendere ed imparare e come non si dava ascolto a teorie distorte e negazioniste (come nel periodo storico che stiamo vivendo).
Vi lascio con una frase di Winston Churchill che trovate nel volume descritto e che calza bene per i tempi che corrono: “Nessuno imbarcandosi per lo strano viaggio che è la guerra può sapere che corrente troverà o se troverà l’uragano”.