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Il nazifascimo a fumetti | Superman vs nazifascisti

Il nazifascimo a fumetti | Superman vs nazifascisti

Durante la seconda guerra mondiale diedero un grande contributo alla propaganda in chiave anti nazista anche i supereroi, il Superman della cosiddetta golden age ne è stato una prova evidente. Le storie dell’uomo d’acciaio scritte e disegnate dai creatori, rispettivamente Jerry Siegel e Joe Shuster, sono incentrate quasi tutte su tematiche di politici e funzionari corrotti con tanto di spie naziste sullo sfondo che ordiscono loschi piani per sabotare il governo USA.

 

Le Olimpiadi del 1936

In particolare ne ho voluto analizzare due fra le più brillanti a mio avviso: la prima realizzata dai due creatori è del 1941 e fa la parodia alle Olimpiadi tenutesi a Berlino qualche anno prima nel 1936 e della propaganda del Reich. Troviamo un Superman che si fa beffe del console e degli atleti della Dukalia, nome fittizio per non creare incidenti diplomatici in un periodo tanto delicato per gli equilibri mondiali. Lo stemma della Dukalia sono le due X, come quelle del film Il dittatore di Chaplin.

Vediamo dunque l’uomo d’acciao che si prende gioco di loro in tutte le discipline olimpiche, come si evince dalle vignette con battute, sarcasmo e spavalderia ma che purtroppo così non sarà più in seguito. In ultimo, come ciliegina sulla torta, il console issato sulla bandiera con l’eroe che lo rimprovera: “Adesso non invochi più il tuo coraggio da razza superiore?” come dire forti con i deboli e deboli con i forti.

Orson Welles

La seconda storia di autori non pervenuti è un vero e proprio team up con,(rullo di tamburi!) Orson Welles! Si proprio lui, famoso per la prima fake news della storia, nel 1938, quando alla radio annunciò un’invasione della terra da parte degli alieni, provocando non poco panico. Qui il famoso attore viene rapito dai marziani comandati dal dittatore Marten che osserva la terra e ha come idolo Hitler tanto da volerlo imitare, conquistando l’universo conosciuto con una guerra lampo.

I cattivi esempi si propagano anche sulla vastità del cosmo, ma il mal capitato Orson ha la fortuna di essere aiutato dall’uomo d’acciaio, anche se lui fa la sua parte. Dapprima pensa di avvertire la Terra con la tecnologia marziana, ma memore dello scherzo di qualche anno prima ci ripensa e così minaccia Marten con una spada. Con i suoi classici trucchi da mago inganna anche i soldati marziani (come facciano a farsi fregare rimane un mistero e in questi vecchi fumetti si esagera molto con la sospensione dell’incredulità).

Ci pensa Superman!

Frattanto Superman sposta l’asse lunare, attirando i potenti missili marziani e impedendo così di fare danno al nostro pianeta. Marten viene catturato, Orson e Superman lo costringono a leggere un proclama col quale abdica da dittatore e dichiara la democrazia. Costretto in esilio l’ormai ex dittatore si lamenta con Superman, il quale gli ricorda che ai suoi idoli sulla Terra è toccata una sorte ben peggiore. La scena che colpisce di più è l’esultanza di un soldato marziano alla notizia della dimissione di Marten esclamando: “Meno male, ero stanco di combattere inutili guerre!”

Monito che le guerre imperialiste non servono a nessuno, se non ai gerarchi di turno. Magari fosse andata così anche la seconda guerra mondiale. Superman possibile che non ci sei mai in realtà, quando servi?!

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