Legalizzazione Cannabis

Stranger LegaliZine | Legalizzazione cannabis: a che punto siamo? Intervista a Stefano Nocenti

Stranger LegaliZine | Legalizzazione cannabis: a che punto siamo? Intervista a Stefano Nocenti

Diamo il via ad una serie di articoli ed interviste per fare il punto sulla legalizzazione della cannabis in Italia

Come da titolo, la serie di articoli dal nome Stranger LegaliZine apre i battenti facendo il punto sulla situazione legislativa odierna, rispetto alla legalizzazione della cannabis nel nostro Paese.

Precisazione doverosa: come redazione di Stranger Zine siamo a favore della legalizzazione della Cannabis e dei suoi derivati, senza se e senza ma. Con questi articoli daremo spazio a qualcuno più aggiornato di noi sotto diversi aspetti, quali commerciale, legale, sociale, giuridico, sanitario.

Intervista Stranger LegaliZine – Capitolo Uno

Il primo a cui abbiamo pensato di chiedere un’opinione è Stefano Nocenti, il titolare di un’attività commerciale, il Green Revolution di Arezzo. Negozio specializzato in growing solution, un growshop. Siccome, tra le tante attività commerciali, la pandemia mondiale che stiamo vivendo ha colpito anche questo settore partiamo direttamente da chi ci lavora.

Green Revolution Arezzo

Quale è la tua opinione sull’attuale situazione legislativa?

L’attuale situazione legislativa purtroppo è la stessa di molti anni fa, quindi siamo tutt’oggi soggetti ad una legge a dir poco obsoleta.

Quello che è cambiato negli ultimi anni è sicuramente la presa di coscienza da parte del grande pubblico nei confronti della cannabis e, sicuramente, per questo dobbiamo ringraziare anche la cannabis light.

Quali possono essere i pro e i contro della legalizzazione della cannabis?

I pro sono ben noti a tutti, basta prendere i dati dagli Stati che hanno legalizzato da 2 o più anni: in Italia potrebbero entrare miliardi di Euro nelle casse dello Stato (gli ultimi studi parlano di 10 miliardi all’anno), soldi che verrebbero sottratti alla criminalità organizzata che oggi detiene il monopolio sulla cannabis illegale, si creerebbero migliaia di posti di lavoro per coprire l’intera filiera, le sostanze sarebbero più controllate a tutela del consumatore.

I contro purtroppo è difficile prevederli in anticipo perché dipenderà molto da come verrà scritta la legge. Ovviamente lo stesso vale anche per i pro, sarebbe interessare valutare quali erano i contro negli Stati che hanno legalizzato per primi in modo da imparare dai loro errori. Per adesso possiamo valutare i dati che arrivano dai suddetti Stati, che al contrario di quanto sostenevano i proibizionisti, vedono calati i consumi negli adolescenti così come sono calati gli incidenti stradali.

Sei a favore della legalizzazione a scopo ludico? Se sì, quale sarebbe la tua proposta?

Ovvio che sì! La cannabis è sempre stata la mia più grande passione, fa parte della mia vita da quando ho 13 anni, adesso ne ho 42 ed è diventata anche il mio lavoro. In negozio faccio quasi più informazione che affari, sono contentissimo anche di questo, e da antiproibizionista sto facendo la mia parte affinché questo avvenga il prima possibile. Il mio negozio fa parte del circuito Meglio Legale che ad oggi è uno dei movimenti più attivi e concreti.

La mia proposta sarebbe quella di consentire l’auto-produzione, con un numero limitato di piante (quattro) ed un limite di quantità detenibile. Per chi non è in condizione di coltivarsela o semplicemente non ha tempo o voglia, bisognerebbe prevedere la forma associata, cioè associazioni che previa iscrizione coltivano per te e ti offrono anche spazi per il consumo. Come i cannabis social club in Spagna per intenderci.

Per quanto riguarda l’uso terapeutico della cannabis, sei favorevole o contrario?

Che domande! La cannabis terapeutica è già legale in Italia da moltissimi anni, cioè dal 2007, e la La Regione Toscana è stata la prima Regione italiana ad emanare disposizioni circa l’utilizzo e la prescrizione, solo che fino a qualche anno fa poteva essere prescritta per determinate gravi patologie e per dolore neuropatico o dolore oncologico, e solo dopo essere passati dalle terapie “convenzionali” (oppiacei). Ma l’allora ministro della salute Giulia Grillo [governo Conte I, n.d.r.] nel 2018 con un decreto ministeriale ha reso la cannabis prescrivibile per qualsiasi tipo di dolore e come prima scelta, rendendo di fatto la cannabis prescrivibile per qualsiasi patologia dolorosa e non, dato che iniziano ad esserci anche prescrizioni per stress (aumentate moltissimo anche per via della situazione causata dal covid).

In questo periodo sto aiutando sempre più persone ad avere tutte le informazioni per ottenere la prescrizione di cannabis terapeutica.

Legalizzazione come mezzo per reperire coperture finanziarie da parte dello Stato, proposta fattibile?

Ovviamente favorevole, sarebbe stupido non fare altrimenti. Ma attenzione, tassazione non significa monopolio, al quale invece mi vedo contrario.

La recente crisi economica causata dalla pandemia Covid ha generato molta disoccupazione e tante attività non riapriranno più. Pensi che il settore della cannabis possa generare opportunità di lavoro?

Non immagini neppure quanto: un esempio in Italia può darcelo la cannabis light, da quando è nato il mercato della cannabis light sono centinaia e centinaia le attività aperte e altrettante le aziende agricole. A questo va aggiunta tutta una serie di attività direttamente legate, laboratori di analisi, packaging, grafiche, marketing, trasformazione in prodotti cosmetici, integratori alimentari, bioplastiche ecc. e stiamo parlando solo di light, il resto spetterà alla fantasia degli imprenditori. Per esempio un mercato che sta esplodendo nei Paesi dove la cannabis è legale è quello degli edibles, prodotti alimentari contenenti i principi attivi naturali della cannabis e anche quello degli estratti vede un grosso aumento.

Veniamo ai dati freschi freschi di studio, dal 2017 al 2021 i lavoratori a tempo pieno nell’industria della cannabis negli Stati Uniti sono passati da 122.000 a 321.000, un aumento del 27.5%, non esiste altro settore che abbia fatto meglio.

Quello della cannabis è il settore che cresce maggiormente e più velocemente. Per intenderci oggi i lavoratori del settore cannabico in America sono tanti quasi quanto i barbieri, parrucchieri ed estetisti assieme.

Quale è il tuo personale giudizio sull’attuale repressione dello spaccio? Sei d’accordo con chi sostiene che legalizzando la cannabis creeremo uno Stato “spacciatore”?

La repressione allo spaccio non ha mai funzionato e mai funzionerà, ce lo insegna la storia del proibizionismo: se c’è una domanda ci sarà sempre un’offerta, e in questo momento l’offerta è quella delle narcomafie con spacciatori in ogni angolo delle città; a qualsiasi ora del giorno o della notte puoi trovare qualsiasi sostanza tu voglia. Questa situazione fa entrare i giovani a contatto con personaggi senza scrupoli che pur di guadagnare sono disposti ad offrire anche altre sostanze ben più pericolose.

La malavita non si fa scrupoli, per aumentare i profitti adulterano la cannabis con porcherie varie. Notizia di questi giorni è il ritrovamento di una partita di cannabis trattata con cannabinoidi sintetici associati a casi di morte in tutto il mondo.

In qualsiasi modo tu la voglia vedere la situazione sarebbe comunque meglio di quella odierna, se pensi il contrario o sei ignorante o sei complice della malavita.

Quindi Stato spacciatore? E’ solo un termine usato da Salvini nella sua malafede.

Per concludere dicci la tua su come vedi il futuro della cannabis nel nostro Paese.

Il futuro della cannabis nel nostro Paese sarà, volente o nolente, quello di ogni Stato moderno.

Tutto il mondo sta andando in un unica direzione, quello della legalizzazione della cannabis. In America è stato un effetto domino, dove gli Stati che hanno legalizzato sono arrivati a 18. Gli ultimi sono stati la Virginia e lo Stato di New York, alcuni devono ancora mettere in pratica ma la legge è stata approvata. Al di fuori degli Stati Uniti possiamo citare Canada, Paraguay, Messico ed altri.

Ma anche al di là dell’America il trend è il solito. Stati del centro Africa stanno legalizzando per attrarre investitori e anche in Asia le cose stanno cambiando. Quindi è solo questione di tempo, in Italia come diciamo ad Arezzo “s’ariverà doppo i fochi!” ma s’ariva comunque! La marea Verde è inarrestabile.

Ricordo che il mio negozio è un Meglio Legale Point e chiunque volesse informazioni inerente alla Cannabis o volesse delucidazioni per la questione della prescrizione terapeutica è invitato a farmi visita. Sarò ben lieto di aiutarvi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com