Tecnologia

Umani VS Robot e androidi

Umani vs robot e androidi

Mentre la maggior parte di voi è ancora alle prese con le istruzioni del tostapane che vi hanno regalato a Natale, nel mondo è tutto un proliferare di robot, androidi e impianti neurali! Cosa succederà all’uomo quando i robot saranno in grado di costruirsi, migliorarsi e ripararsi da soli? Cosa succederà quando la sviluppata intelligenza artificiale degli androidi supererà quella dell’uomo e inizierà a distinguere il bene dal male? Cosa succederà quando dei malintenzionati (che possono essere sia hacker che governi con la mania del controllo) hackereranno il nostro impianto neurale? Bisogna avere paura? No. Bisogna stare attenti? Moltissimo.

Non male come premessa, vero? Facciamo così, iniziamo a distinguere queste tre macchine e capire cosa possono fare già adesso.

Robot

Siamo tutti cresciuti con film quali Robocop o Terminator. In qualche modo siamo già a quello stadio, dove ci sono dei robot che aiutano le forze armate nelle guerre o nei conflitti a fuoco o per lo sminamento o per agire in ambienti tossici e pericolosi per l’uomo. Abbiamo già dei piccoli robocop che lavorano tutti i giorni al fianco dell’uomo; alcune macchine servono per attaccare, altre per difendere. Ci sono robot che aiutano il pubblico con l’accoglienza, robot che assistono i dottori durante le operazioni di micro-chirurgia, robot che… insomma fanno tutto!

Ormai i robot più “famosi” di tutti sono quelli della Boston Dynamics, avrete già sicuramente visto Spot, il simpatico robot-cane a quattro zampe, oppure Atlas, bipede e decisamente più abile del sottoscritto in quanto in grado di fare parkour, capriole e giravolte.

Ciò che non mi sarei già aspettato è stato scoprire che il robot Spot è già in vendita e lo potete acquistare per “soli” 74.500$! Non so voi ma io preferirei di grand lunga un robot del genere ad un’auto costosa. Pensate a quanto saresti fighi se, avvicinandovi con la vostra Fiat Panda 4×4 (rigorosamente 4×4) ad uno con il classico Porsche Cayenne (ormai ce l’hanno solo i tamarri), quello col SUV vi fa una risata e voi fate scendere Spot dall’auto. Non c’è altro da aggiungere, vero?

Atlas negli anni si è evoluto tantissimo, forse alcuni di voi ricorderanno i primi video quando lo facevano cadere con molta facilità spingendolo o quando gli facevano cadere i pacchi che prendeva da uno scaffale. Tutti quei dispetti verso il povero robot servivano semplicemente per fargli auto apprendere come restare in equilibrio, come rialzarsi da solo, come proteggersi durante una caduta. Stiamo parlando di intelligenza artificiale e machine learning.

Ma di robot ce ne sono di tutti i tipi e per tutti gli scopi, dal robot creato per l’assistenza alle persone disabili o anziane al robot creato per uccidere degli esseri umani (e in questa categoria rientrano anche tutti i droni utilizzati per scopi militari o di spionaggio).

Androidi

Per la famiglia degli androidi la citazione d’onore va a Sophia, l’androide più intelligente del mondo, in grado di dialogare e confrontarsi con gli umani come lo si fa già ora con un chatterbot più avanzato. Molte sono infatti le sue apparizioni pubbliche, interviste, talk show, insomma una vera e propria diva. Sophia, tra l’altro, è il primo essere non vivente ad aver ricevuto la cittadinanza onoraria dall’Arabia Saudita, oltre ad un riconoscimento dalle Nazioni Unite come prima Innovation Champion.

Ora immaginate la testa di Sophia, quindi l’intelligenza sociale ovvero la capacità di interagire con l’uomo, di riconoscere e riprodurre le espressioni facciali, di dialogare, sul copro di Atlas, il robot della Boston Dynamics ch

e è molto più agile della maggior parte di noi!

Ovviamente è solo questione di tempo prima che questo possa essere realtà. I robot sono destinati ad essere sempre più presenti nelle nostre vite e nelle operazioni di tutti i giorni.

Impianti neurali

Cos’è un impianto neurale? Un impianto neurale è un dispositivo tecnologico che viene impiantato chirurgicamente sopra la corteccia celebrale, cioè sopra il cervello, e viene collegato direttamente alla rete neurale, cioè i neuroni.

Sono già utilizzati per la riabilitazione a fronte di un incidente o un infortunio, per comandare le protesi o acquisire il controllo degli arti dopo un trauma.

In questo caso dobbiamo citare Elon Musk con la sua azienda Neuralink, fondata con lo scopo di collegare il cervello umano all’intelligenza artificiale per aiutare l’uomo a ottenere nuovi e innovativi risultati contro traumi o incidenti paralizzanti, ma non solo.

Neuralink è già in fase di test sul cervello di due maiali, Dorothy e Gertrude. L’azienda di Elon ha anche inventato e costruito un robot in grado di impiantare in totale autonomia il nuovo impianto neurale nella nostra testa, in un’ora e in modo poco invasivo.

Lo scopo di Elon Musk, però, non è solo quello di migliorare le condizioni cliniche dell’uomo, ma anche di essere sempre un passo avanti rispetto alle macchine e all’intelligenza artificiale che, secondo lui nei prossimi anni, sarà più potente dell’intelligenza dell’uomo. In questo modo, secondo la sua visione, uomo e digitale uniranno le forze. Ma cosa succederà se un’intelligenza artificiale si insinuerà all’interno di Neuralink come un parassita andando ad hackerare il nostro cervello, i nostri pensieri e le nostre azioni?

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